Armando Testa

Grafici Ritratti – Armando Testa e la pubblicità.

Nato nel 1917 a Torino, Armando Testa è uno dei più conosciuti creativi italiani.

Non solo per le sue doti di disegnatore, cartoonist, grafico ma anche e soprattutto per il contributo creativo a tutto tondo che seppe dare alla pubblicità dagli anni quaranta agli anni ’80.

Armando Testa e la Pubblicità: una passione nata dalla tipografia.
A 14 anni, entrato in tipografia per fare l’apprendista compositore, Armando Testa leggeva voracemente tutte le riviste che gli capitavano sott’occhio. Di sera, frequentando la scuola tipografica Vigliardi Paravia, conosce Ezio d’Errico, uno dei più famosi pittori astratti dell’epoca. E fu da quel momento che l’amore per l’astrattismo e l’arte moderna e la passione per tutte le nuove tendenze in campo pittorico e grafico, contribuirono a formare la poliedrica cultura di Armando Testa. Una cultura che lui stessa definiva “non razionalmente costruita” e che proprio per questa sua caratteristica gli consentiva la massima libertà espressiva.
A soli vent’anni, Testa vince il suo primo concorso realizzando un manifesto “geometrico” per la casa di colori tipografici ICI. E negli anni successivi alla guerra, lavora già per nomi importanti della nascente imprenditoria italiana. E come illustratore per l’editoria.

Armando Testa e la Pubblicità: invenzioni grafiche di carattere. 
Lo Studio Testa nasce nel 1956, per dedicarsi non soltanto alla pubblicità tout court. Ma è sicuramente da una concezione grafica che nascono alcune fra le immagini più memorabili di sempre. Fra queste, il logo dell’aperitivo Punt e Mes: una sfera e una mezza sfera sospesa sull’altra a rappresentare “un punto e mezzo”. Il contrasto grafico fra il bianco e il nero che crea il personaggio del logo del digestivo Antonetto. Il sorridente e coloratissimo “Caballero” del caffè Paulista. Ma anche i manifesti realizzati per la Pirelli con l’elefante dal muso di pneumatico, completato dallo slogan “Atlante. Il Gigante che farà molta strada”. Un successo meritato, frutto di uno studio accurato. Perché come raccontava lo stesso Testa: “Nei miei manifesti, nei miei messaggi pubblicitari ho sempre cercato la sintesi, l’impatto espressivo, invidiando talvolta alla cosiddetta arte pura proprio la possibilità di giocare sull’ambiguo, sul non definito.”

Armando Testa e la Pubblicità: un Carosello di personaggi azzeccatissimi.
Dagli annì ’60, Armando Testa e il suo gruppo di creativi realizzano una serie di Caroselli fra i più amati e ricordati di sempre. E’ proprio in quegli anni che vengono creati personaggi indimenticabili come Carmencita e Caballero, l’ippopotamo Pippo della Lines, gli improbabili abitanti del Pianeta Papalla, la Famiglia De Piumati della Cera Glocò. Ed è grazie all’abile copywriting dell’epoca che nascono dei veri e propri “tormentoni” capaci di rendere le marche memorabili. Stiamo parlando del mitico “Carmencita sei già mia, chiudi il gas e vieni via”. O di “Appuntamento yes, appuntamento, di Punt e Mes”. Il segreto del loro successo? La semplicità e l’immediatezza. Come spiega lo stesso Armando Testa in questo suo pensiero: “Come pubblicitario sono da sempre abituato a passare giorni e settimane a studiare lo slogan di un detersivo o di un altro prodotto, comunque effimero, a prodigare il mio tempo ed il mio cervello per creare messaggi chiari ed immediati e, salvo rarissimi casi, non posso consentirmi il vezzo dell’ambiguità.”

Armando Testa e la pubblicità: una creatività che ha fatto scuola.
Ad oggi, l’Armando Testa è  il più grande gruppo italiano di comunicazione del mondo, con sedi a Torino, Milano e uffici in Europa e Los Angeles. Un approccio poliedrico alla creatività e alla sua applicazione in comunicazione, che Armando Testa ha saputo trasmettere a tutti i suoi collaboratori. Il figlio Marco, nelle pagine del loro sito, lo ricorda così: “Mio padre amava stupire l’occhio, sorprendere il cuore, divertire la mente. E quasi sempre ci riusciva. Per me e per i suoi collaboratori che lo osservavamo al lavoro, ogni giorno era una lezione da portare nella memoria. Si stava lì, incantati dalla sua disinvoltura nell’accostare sotto i nostri occhi elementi e culture tanto diversi fra loro. Lo seguivamo affascinati dai suoi schizzi, dai suoi ragionamenti, dalle sue battute fulminanti. E alla fine della riunione, ecco che sul tavolo prendeva forma il nuovo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.”
Un insegnamento di vita che nel corso degli anni si è trasformato in vero e proprio “stile Testa”. Un metodo per affrontare le sfide creative che, a distanza di cinquant’anni, ancora continua a fare scuola.

Immagine cover tratta via http://www.mondocarosello.com/

 

Sei interessato alla grafica?

Non perdere informazioni e opportunità preziose: ti teniamo aggiornato noi.

Menu