conoscere le bufale

Breve guida per conoscere le bufale online e riconoscerle.

Pascolano ormai in tutti i campi del web: conoscere le bufale è diventato essenziale.

Ne parlano tutti, ormai, specialmente in questi tempi di elezioni politiche. I più colti le chiamano “Fake news”, ma noi oggi le chiameremo col nome che più le contraddistingue perché saper riconoscere le bufale è una delle cose più importanti per chi si occupa di comunicazione sui social media. Soprattutto se vuole evitare di condividere notizie false sulla sua pagina e sulle pagine che è chiamato a gestire per lavoro.

CONOSCERE LE BUFALE: UN PO’ DI STORIA
La bufala più famosa della storia a dire il vero non è nemmeno nata come una bufala. La notte di Halloween del 1938 la radio americana CBS mandò in onda un adattamento del romanzo La Guerra dei Mondi che scatenò il panico negli ascoltatori. Il geniale Orson Welles aveva strutturato il racconto come una serie di notiziari provenienti da tutto il mondo, recitati in modo così realistico che tutti si convinsero che gli alieni stavano davvero arrivando. Allora come oggi, l’efficacia della diffusione di questa falsa notizia era stata aiutata dalla paura e dal senso di incertezza. Erano gli anni dell’ascesa del nazismo e del fascismo in Europa, e da lì a poco si sarebbe scatenata la seconda guerra mondiale. Del resto erano anni in cui i dittatori sovietici e tedeschi ritoccavano le fotografie per far scomparire le tracce dei loro avversari. Le Fake News, però, sono proseguite anche a guerra finita. Il successo dei tabloid venduti nei supermercati USA, per esempio, è continuato fino in tempi relativamente recenti: tutti ricordano il “caso” della donna zombie e la “vera” adozione di un alieno da parte di Hillary Clinton.

CONOSCERE LE BUFALE: LE FAKE NEWS DAI SOCIAL MEDIA ALLA VITA REALE
A parlare di Fake News in modo massiccio si è iniziato durante la campagna infuocata fra Donald Trump e Hillary Clinton. Entrambi gli schieramenti avevano delle vere e proprie task force dedicate alla costruzione di notizie, o presunte notizie, in grado di mettere in difficoltà l’avversario. I campioni nella loro diffusione, però, sono stati i conservatori: pare che le loro Fake News siano state condivise circa 30 milioni, di volte, contro le sole 8 milioni di volte di quelle dei democratici. La più famosa di queste Fake News è probabilmente quella denominata PIZZAGATE, che avrebbe visto i vertici del Partito Democatico coinvolti in un losco traffico di minorenni che avrebbe fatto base in una famosa pizzeria di Washington. Prima che questa notizia si rivelasse del tutto infondata, un pazzo esaltato da questo racconto ha fatto fuoco all’interno della pizzeria.

CONOSCERE LE BUFALE: COME SI FORMANO LE FAKE NEWS
Uno studioso italiano, Walter Quattrociocchi dell’Università di Lucca, ha pubblicato un libro molto interessante per chi vuole approfondire il tema della Fake News. Nel suo “MISINFORMATION – Guida alla società dell’informazione e dell’incredulità” mostra come attraverso Facebook, Twitter e Youtube il pubblico tenda ad essere esposto a notizie che provengono dalla cerchia dei suoi amici più stretti, che quindi tendono ad avvalorare l’opinione di chi legge grazie a stili di vita e opinioni simili, anche se spesso non autorevoli. In queste “bolle” che Quattrociocchi chiama “camere ecoiche”, il pubblico tende ad essere esposto soltanto a notizie che confermano le sue opinioni, e a condividerle senza verificare che siano effettivamente vere o false. Ed è così che si arriva alla diffusione di messaggi clamorosamente fuorvianti, che un esame attento può tranquillamente smascherare.

CONOSCERE LE BUFALE: I CONSIGLI PER CONTRASTARLE
Fra le persone più autorevoli a parlare di come contrastare le Fake News, quest’anno c’è stata anche Milena Gabanelli. Nella sua rubrica video settimanale sul Corriere della Sera ha dato questi semplici consigli che ci sentiamo di fare nostri.
1 – Controllare le fonti. Spesso le notizie false arrivano da testate con nomi simili a quelle più autorevoli, ma storpiati come” Il fatto quotiDAIno” o “Il GioMale”
2 – Controllare i link. A volte le Fake News sono collegate a link autorevoli, come i maggiori quotidiani nazionali, ma non a un articolo specifico, che non esiste, bensì alla home page.
3 – Controllare le fotografie con Google Images. Uno strumento semplice da utilizzare come la ricerca di immagini di Google può togliere dall’imbarazzo in breve tempo. Aiutandoci, per esempio, a vedere che il presunto rapinatore di villette rumeno è Jim Morrison, che la famosa “Sorella di Laura BoldrinI” è l’attrice americana interprete della serie Jessica Jones su Netflix. E che il “povero pensionato italiano” che vivrebbe su una panchina è in realtà uno dei fortunati ultracentenari che vivono sull’isola di Ikaria.

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