Font per la stampa

Font per la stampa: come scegliere quelli giusti

State valutando l’idea di stampare biglietti da visita o di realizzare e stampare una rivista e vi trovate nella fase di progettazione della grafica?
Volete che la copertina del vostro libro sia affascinante ma anche facilmente comprensibile?
Perfetto! Oggi andremo a vedere proprio come scegliere i giusti font per la stampa.

È sempre bene sapere che quando bisogna scegliere un font, anche soltanto per scrivere una lettera bisogna tenere presente che questo influenzerà la predisposizione del lettore verso il messaggio che gli stiamo trasmettendo.

Del resto, non è un caso che in italiano li si chiami “caratteri”, proprio come quelli che contraddistinguono le personalità di ciascuno di noi.

Con il passare degli anni il numero di font è cresciuto esponenzialmente, ce ne sono per tutti i gusti, ma questo ha anche reso difficile riuscire a sceglierne uno tra tutti quelli a disposizione.

Per questo è utile dividere i font in due macro categorie, Serif e Sans Serif, e comprenderne i caratteri psicologi.

A questo argomento abbiamo dedicato un articolo intero, che vi invitiamo a leggere: La psicologia dei caratteri.

Oggi concentriamoci sui giusti font per la stampa.

Protagonisti nella vostra comunicazione

Un carattere tipografico è un carattere tout court, anche nell’accezione inglese di “character”, ovvero di personaggio.

Diventa, cioè, un vero e proprio protagonista della comunicazione.

Lo sapeva bene Umberto Eco, discendente di una famiglia di tipografi, che per alcuni dei suoi romanzi scelse per i protagonisti nomi ispirati ai font:

  • Baskerville ne “ll nome della rosa”,
  • Garamond ne “Il Pendolo di Foucault”
  • Braggadocio in “Numero Zero”, un carattere originale e bizzarro nato nella belle Epoque.

Un font scelto con attenzione aiuta a dare una svolta davvero inaspettata ai vostri stampati, trasformandoli a seconda delle possibili interazioni che la loro voce può avere con il contenuto.

Una voce per ogni carattere

Una ricerca del New York Times ha identificato nel Baskerville, che abbiamo nominato poco più sopra, il font che i lettori giudicano il più autorevole.

Quello cioè che più di altri è in grado di convincere della bontà delle tesi esposte in un testo stampato con questo font.

Totalmente differente è il caso del Comic Sans, forse il font meno amato dai grafici di tutto il mondo.

Utilizzare il Comic Sans per impaginare, per esempio, l’avviso di una seria e impegnativa offerta di azioni per un’azienda quotata in borsa sarebbe un po’ come far leggere una dichiarazione di guerra da un unicorno a cartoni animati.

Classificare i Caratteri

Da quando Steve Jobs dedicò una grande attenzione alla proporzionalità degli spazi fra una lettera e l’altra all’interno del suo Mac, i caratteri utilizzabili per la stampa o per la scrittura in rete sono aumentati esponenzialmente.

Ogni sito che offre caratteri online ha la sua propria classificazione, ma tutte seguono alcune categorie principali.

Ci sono caratteri “Serif”, ovvero con le grazie che aiutano a distinguere meglio una lettera dall’altra, e caratteri “Sans Serif” detti anche bastoni, meno definiti e proprio per questo più usati sulla rete.

Un’altra caratteristica importante da tenere in considerazione è la proporzionalità.

I caratteri proporzionali assegnano spazi diversi alle singole lettere (la i, per esempio, non occupa uno spazio uguale a quello occupato dalla o), mentre quelli monospaced (come il courier che imita la vecchia macchina da scrivere) assegna il medesimo spazio a ogni lettera.

Se i caratteri proporzionali sono ideali per una lettura più gradevole, se dovete presentare un manoscritto scegliete un monospaced: faciliterà il lavoro di chi dovrà rivedere le bozze.

Caratteri di Famiglia

Tenendo sempre d’occhio l’oggetto della vostra comunicazione e ricordando che il carattere da utilizzare dovrà essere coerente con lo scopo che volete perseguire, ci sono alcune famiglie di caratteri che possono servirvi per identificare il settore di applicazione.

Si va dai caratteri BLACKLETTER di stampo medioevale o gotico ai CARTOON dove trovate anche il discusso Comic Sans.

Dai RETRO che pescano nel passato della tipografia a partire dagli anni ’50 fino agli STENCIL che richiamano le scritte militari.

Insomma, la scelta è davvero vasta, come il numero dei siti da cui potete scaricare il font perfetto per rendere il vostro progetto indimenticabile.

Il sito più utilizzato in tutto il mondo è sicuramente DaFont.com: provate a farci un giro.

Scegliere i giusti font per la stampa

Sebbene l’elenco dei font a disposizione è praticamente infinito, è anche vero che ci sono pochi font che vengono utilizzate nella stragrande maggioranza dei progetti.

Quali sono?

  • Helvetica, il font che si ispira agli anni ’60 è tra i font più utilizzati, soprattutto nella pubblicità.
  • Baskerville, come abbiamo visto è il font che trasmette maggiore autorevolezza
  • Arial, il Sans Serif più famoso che deve il suo successo alla grande diffusione che ha avuto sui computer e sul web
  • Times New Roman, sa essere elegante e compatto allo stesso momento, nato per essere utilizzato sul quotidiano londinese The Times

L’elenco potrebbe continuare con i più moderni Calibri, Frutiger (nato per le indicazioni aeroportuali), Myriad e Minion.

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