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La psicologia dei caratteri

Prima di iniziare qualsiasi lavoro di impaginazione tipografica, di progettare un sito web, iniziare a scrivere gli articoli di un blog o creare e stampare una brochure aziendale, è sempre utile domandarsi quali caratteri di stampa scegliere in base alle sue caratteristiche, in base al messaggio che vogliamo veicolare.

Conoscere la psicologia che sta dietro alla scelta di un carattere è importante per creare design efficaci.

Infatti ogni carattere non va soltanto considerato per la sua bellezza, e il suo aspetto puramente estetico, ma va anche valutato per il suo impatto psicologico.

Ci sono caratteri che favoriscono la memoria mentre altri hanno un impatto maggiore e sanno catturare l’attenzione meglio di altri.

Nell’articolo andremo proprio a fare un focus sulla psicologia dei caratteri.

Ma se come diceva Daniel Will-Harris (scrittore, designer ed esperto tipografo ) “non esistono font belli o brutti ma solo font adatti” ecco qualche suggerimento per creare un progetto tipografico equilibrato, destreggiandosi nelle diverse scelte.

Font con grazie (Serif)

In generale, i font con le grazie (della famiglia Serif) danno un’aria di classicità e di serietà e per questo sono molto usati sulla carta stampata.

Questa caratteristica li rende meno adatti al web (se non che per titoli e intestazioni) sul quale è sempre meglio preferire caratteri come il Verdana, chiari e luminosi, perfetti per lo schermo perché distanziati in maniera regolare, e hanno i neretti leggibili anche in piccolo.

Font senza grazie (Sans Serif)

I font senza grazie, cioè i Sans Serif (come ad esempio l’Arial e l’Helvetica) danno sicuramente al testo un’aria più moderna e innovativa, per questo vengono spesso utilizzati per facilitare la lettura a monitor, ma stanno prendendo sempre più piede anche sulla carta stampata.

Per creare un progetto tipografico coerente dobbiamo anche scegliere se abbinare più caratteri tra loro (preferibilmente della stessa famiglia) e se e come utilizzare il grassetto, e come determinare la grandezza del carattere che comunque deve risultare sempre leggibile.

Confronto-caratteri-con-grazie-senza-grazie-serif-sans-serif

 

Il font o, per meglio dire lo “stile del carattere”, influenza moltissimo il modo che abbiamo di percepire un testo, tanto che se è abbinato nella maniera corretta ad esempio, a un prodotto, siamo in grado immediatamente di identificare la categoria merceologica alla quale appartiene. Questa semplice affermazione, dimostra quanto sia importante scegliere il carattere giusto per comunicare nella maniera corretta.

Psicologia dei caratteri

 

Tradizionalità

I font Serif sono quelli che vengono maggiormente usati per la realizzazione di marchi per aziende proprio perchè la loro classicità gli consente di trasmettere un senso di fiducia nei confronti del lettore.

Non è un caso infatti che i loghi di studi legali e compagnie assicurative utilizzano proprio queste tipologie di font.

I più famosi sono: Times New Roman e Georgia.

Audacia

State cercando un font che sappia abbinare i tratti della tradizionalità ma che al tempo stesso trasmettere quel senso di audacia e di innovazione?

Allora quelli che doveste provare sono i Slab Serif font.

Fanno sempre parte della famiglia Serif, come i precedenti, ma la loro forma più squadrata li rendono più sicuri e sprezzanti del pericolo di uscire dalla zona di comfort.

Utilizzateli se volete trasmettere energia ed innovazione.

Ideali per uscire fuori dal coro.

Font consigliati: Courier

Minimal

Passiamo ora ai font minimal. Quelli che amano essere puliti, ordinati, moderni, chiari, ben visibili e che, aspetto fondamentale, facilitano la lettura.

Questi sono i font delle grandi aziende della tecnologia, che più di qualunque altro settore rappresentano la modernità e l’evoluzione.

Per questo i font minimal sono spesso affiancati ai marchi che si posizionano come avveniristici e moderni.

Font consigliati: Arial, Helvetica, Gothic

Eleganza

Vuoi differenziarti con qualcosa di elegante e chic?

Allora devi provare gli Script Font.

Come riconoscerli?

Sono quei font che creano l’effetto “scritto a mano”, l’ideale per chi vuole raccontare una storia, anche con poche parole.

Font consigliati: Lucida Script, Zapfino

Ad alto impatto

Con gli anni, e la necessità di creare font sempre più in grado di catturare l’attenzione, si sono sviluppati dei caratteri ibridi, con l’intenzione di colpire l’occhio degli utenti.

Questi sono i font che vengono utilizzati principalmente in ambito pubblicitario, nella creazione e stampa di manifesti pubblicitari, così come di volantini e brochure.

Spesso combinano più caratteristiche dei font visti sino ad adesso, ai quali vengono aggiunti anche delle modifiche grafiche, per renderli sempre più accattivanti.

Font consigliati: Bombing, Jokerman.

Consigli Generali

A prescindere dal tipo di font utilizzato, e dal tipo di contenuto che dovete andare a creare ricordatevi che, per facilitare la lettura:

  • Non condensate i caratteri e limitate il più possibile l’utilizzo dell’Italic.
  • Scegliete colori che siano in contrasto con lo sfondo
  • Fate in moto che l’attenzione ricada effettivamente sulla parte di testo che più vi interessa (specialmente per le grafiche pubblicitarie)
  • Utilizzate un numero consono di colori e font. Di solito una palette di 3/4 colori e un set di font da 2 massimo 3.

 

Nell’esaustiva infografica che trovate qui di seguito, realizzata dalla società Weems, troviamo alcuni degli abbinamenti più comuni tra tipologia di font e di lavoro grafico.

Accostamenti che vi verranno utili, ad esempio, per progettare il vostro prossimo volantino promozionale.

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