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Libri stampati: Perdere Tempo su Internet.

Ammettiamolo, lo facciamo tutti: mentre viaggiamo in treno o in metropolitana, a casa davanti al televisore e, non neghiamolo, anche durante l’orario di lavoro.

Oggi però vi faremo scoprire che “Perdere Tempo su Internet” non è qualcosa per cui sentirsi in colpa, ma molto altro. Anche un libro nato da un corso universitario che ha affascinato gli USA, e che vi consigliamo di leggere.

LIbri stampati: perdere tempo su Internet è un lavoro da poeti
Prima di parlare del libro, è necessario conoscere almeno un poco il suo autore Kennet Goldsmith. Nato nel 1961, Goldsmith è un conduttore radiofonico, un poeta concettuale e ideatore della teoria dell’ “Uncreative Writing” in cui sosteneva che ogni forma di linguaggio è arte. In quest’ottica ha iniziato a lavorare su quanto prodotto quotidianamente sulla rete, intuendone le capacità artistiche, espressive e creative prima degli altri.

Libri stampati: perdere tempo a stampare su Internet
Uno dei progetti più interessanti firmati da Goldsmith è stato “Printing Out the Internet”. Organizzato per onorare la memoria di Aaron Swartz, uno dei primi “leakers” della storia che ha reso pubblici centinaia di migliaia di documenti presi dalla libreria accademica online Jstor, l’evento pensato per un museo di Città del Messico invitava gente di tutto il mondo a stampare il quantitativo di pagine internet che volevano e inviarle nel luogo dell’esibizione per dimostrare in modo concreto la vastità del mare di parole prodotto sulla rete. All’epoca, un consulente danese che ha seguito la mostra aveva calcolato che, contando solo i siti internet, ciascuno composto mediamente da 6,5 pagine, si sarebbe arrivati a un totale di 75 milioni circa di copie dell’ intera saga di Harry Potter. Al momento dello stop, prima dell’inaugurazione della mostra, 20mila volontari avevano inviato un totale di 10 tonnellate di carta, che hanno riempito un locale di 1.100 metri quadrati.

Libri Stampati: Perdere tempo su Internet, e all’università 
Quando nel 2015 Kennet Goldsmith ha annunciato sul suo profilo linkedin il titolo del seminario che avrebbe tenuto all’università della Pensylvania dove insegnano, subito i maggiori media se ne sono appropriati e hanno iniziato a tempestarlo di telefonate e di richieste di interviste. Tenere un corso universitario in cui si insegnava a perdere tempo sulla rete, cosa che professori e genitori di ogni paese rimproverano sempre più spesso ai propri figli, sembrava essere uno scandalo. Non sospettavano nemmeno quello che Kennet Goldsmith intendeva dimostrare con il suo corso: “Ogni settimana escono articoli che colpevolizzano perché perdiamo tempo in rete. Io penso invece che l’idea che internet ci faccia diventare stupidi sia una stronzata. Penso che al contrario ci rende più intelligenti e voglio combattere il moralismo  dell’era digitale, costruita sulla colpa e la vergogna.”

Libri stampati: perdere tempo su internet per diventare creativi
Divertente e discorsivo, il libro di Kennet Goldsmith si legge come si assiste a una lezione universitaria tenuta da un professore intelligente e stimolante, sullo stile di Robin Williams nell’attimo fuggente. E leggendolo si scopre come girovagare fra gattini come quello riprodotto in copertina e improbabili oggetti di shopping, ricostruire la propria vita basandosi solo sulla timeline di facebook ci aiuti a navigare in un mondo sospeso fra l’estrema attenzione e il libero fluire del pensiero, un mondo dove i due emisferi del cervello collaborano e, quindi, diventano più creativi.
Come diceva in una recente intervista, “con internet non stiamo diventando più stupidi, stiamo solo sperimentando una nuova modalità di pensiero e di comunicazione. Dove questo ci condurrà è ancora presto per dirlo”, concludeva. Ma ogni viaggio vale la pena di essere vissuto.

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