intelligenza artificiale

SCRIVERE COME UN ROBOT: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I SUOI SVILUPPI NEL CAMPO DELLA SCRITTURA CREATIVA.

Dalla teoria della scimmia instancabile ai romanzi scritti da un’Intelligenza Artificiale, per vedere se davvero i computer ci solleveranno solo dai lavori più noiosi.

Secondo la teoria della scimmia instancabile, è possibile che lasciando una scimmia a battere casualmente sui tasti di un computer per un periodo di tempo illimitato, questa riesca prima o poi a proporre un testo di senso compiuto. Se poi volessimo ottenere la Divina Commedia, è stato calcolato che occorrerebbe un numero di scimmie pari agli atomi di tutto l’universo, e un tempo a disposizione che duri dall’inizio del big bang fino alla fine dei tempi, e anche allora le probabilità sarebbero una so 10 alla 500esima.

Non avendo a disposizione tutto questo tempo, e tutte queste scimmie, l’attenzione per la scrittura automatizzata si sta spostando vero l’intelligenza artificiale, e sempre meno lentamente. Nel 2016 un romanzo scritto da un computer era riuscito a superare le selezioni anonime della giuria di un premio letterario giapponese fra oltre 1000 opere di autori umani (il premio era il Nikkei Hoshi Shinichi Literary Award, ovviamente un concorso di fantascienza), ma il tema, le parole, il romanzo di riferimento erano stati inseriti da programmatori umani.

Ma nella tecnologia, si sa, i tempi volano e nel 2018 è stato pubblicato un romanzo sul genere di “On The Road” di Jack Kerouak: a quasi 60 anni di distanza dall’ispirazione originale “1 the Road” (questo mil titolo del libro) non ha avuto bisogno di alcol o di sostanza stupefacenti e nemmeno di jazz per essere scritto. L’autore è un computer, nutrito con un algoritmo in grado di elaborare sotto forma di scrittura i dati che gli arrivano da periferiche come un GPS, un microfono e una macchia fotografica.

Anche qui, il risultato è ancora piuttosto lontano dall’arte, ma ci stiamo arrivando: presto sembreranno preistoria gli articoli di cronaca sportiva, le previsioni meteo o le analisi dei dati di borsa pubblicati dal Washington Post. È già dal 2016 che Heliograph, il software di scrittura automatica sviluppato appositamente per il Washington Post, e rielabora numeri, dati e tabelle ottenendo come output un testo descrittivo in linea con lo stile del quotidiano.

Un software analogo è utilizzato dalla Associated press per offrire alle aziende la possibilità di stilare rapporti trimestrali di bilancio semplicemente analizzando i dati inseriti nei loro database, togliendo ai giornalisti economici la parte più noiosa del lavoro. Certo, per il momento non è ancora stato creato un software capace di scrivere ex-novo “Il Signore degli Anelli”, ma non gridiamo vittoria tanto presto.

L’azienda Open AI, che ha fra gli azionisti Elon Musk della Tesla, ha messo a punto un algoritmo basato sulla fantasy, e lo ha testato con un input ispirato ai capolavori di Tolkien: “Legolas e Gimil avanzavano vero gli orchi, alzando al cielo le loro armi con uno straziante grido di guerra”. Il sistema di scrittura ha proseguito il racconto in un modo sconcertante, assecondando il gusto cruento per la battaglia che un essere umano probabilmente avrebbe stemperato: “- Sei in buone mani, nano -” disse Gimil ” e bastarono solo due parole prima che i loro rivali fossero trasformati in un ammasso sanguinolento”.

Mentre esploriamo l’evoluzione dell’intelligenza artificiale nella scrittura creativa, è affascinante considerare come queste tecnologie potrebbero influenzare i futuri progetti editoriali, specialmente nell’ambito della stampa di libri e romanzi.

Ancora piuttosto brutale, certo, ma come dicevamo i tempi di sviluppo dell’intelligenza artificiale sono rapidissimi, e magari entro breve tempo i computer sapranno scrivere versi e poesie con la leggiadria di Emily Dickinson o la potenza di Alda Merini. Intanto, state attenti: le recensioni che leggete sui siti potrebbero essere state scritte da un’intelligenza artificiale. E forse, chissà, anche l’articolo che avete appena finito di leggere…

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