presentazioni efficaci

A ME GLI OCCHI: I TRUCCHI PER FARE PRESENTAZIONI EFFICACI NON SONO SOLTANTO TECNOLOGICI

Le presentazioni di Steve Jobs, Ignazio da Loyola, Guy Kawasaki, Lenny Bruce, TED hanno tutte delle cose in comune. E no, non è il Power Point.

Tutti vorremmo avere il carisma di Steve Jobs quando nel 2007 saliva sul palco per presentare il primo iphone, ma al di là delle doti personali che non sono conquistabili ci sono alcuni trucchi che possiamo imparare dai grandi per fare presentazioni efficaci. Quando si tratta di preparare un discorso in pubblico, qualunque esso sia, è bene partire da un presupposto fondamentale: l’attenzione che chi ci ascolterà è disponibile a regalarci è estremamente limitata.

Non si tratta soltanto dell’“attention span”, cioè dall’abbassamento della soglia di attenzione causato dall’eccesso di informazioni disponibili online e che è calcolato in circa tre secondi. Risale ai tempi dei predicatori gesuiti di Ignazio da Loyola la regola per cui in una predica “I primi cinque minuti appartengono a Dio, i secondi 5 minuti servono alla vanità dell’uomo, il resto del tempo è del demonio”.

Prendete le conferenze TED, esempi di presentazione efficace che hanno conquistato il mondo: non superano mai i 18 minuti di lunghezza, e questo obbliga i relatori a essere molto concentrati sul concetto chiave dell’idea che devono presentare. E qui arriva la seconda indicazione importante: prepararsi. Essere sempre ferrati sull’argomento che si va a trattare, per saperlo concentrare in poco tempo.

Sempre preparatissimo sui temi che viene chiamato a dibattere è, per esempio, Guy Kawasaki. Cresciuto, e non è un caso, nella Apple di Steve Jobs con cui ha collaborato alla creazione del primo Macintosh, Kawasaki è forse il più importante “evangelist” delle nuove tecnologie. Chiamato in tutto il mondo a raccontare la sua esperienza, incaricato da molte aziende come Tesla di raccontare le loro innovazioni, Kawasaki le studia approfonditamente e le presenta sempre con la regola del 10/20/30: non più di 10 slide, non più di 20 minuti, usare i caratteri di presentazione con una dimensione di 30 punti.

Arriviamo così ai Power Point, o ai Keynote se siete più Apple oriented: mettetevi per un attimo dalla parte del vostro pubblico e immedesimatevi nella noia mortale che proveranno nel vedere proiettato sullo schermo un testo fittissimo che, non importa con quanti effetti si muoverà, per loro sarà comunque sempre troppo lungo.

Certo, i tool tecnologici per realizzare presentazioni efficaci si sono molto evoluti: potreste realizzare delle bellissime mappe concettuali animate ed esplorabili a 360° utilizzando Prezi, utilizzare i personaggi animati di Powtoon per creare delle storie divertenti, lavorare in gruppo con Google Presentations, realizzare presentazioni veloci e gradevoli anche da mobile con Haiku Deck, utilizzare grafiche realizzate con Canva ma quello che è essenziale resterà sempre quello che avete da dire e il rapporto che riuscirete a instaurare con il pubblico.

Per questo, niente è importante come l’esordio: prendete gli stand up comedian, i cabarettisti americani che da soli si trovano catapultati sul palco di fronte a un pubblico esigente e difficile da conquistare. Il maestro di tutti loro, Lenny Bruce, lo faceva con la provocazione e le parolacce, ma non ve lo consigliamo: la polizia lo arrestava più o meno a ogni spettacolo.

Certo, sono altri tempi e certe cose sembrano essere state sdoganata, ma per scuotere l’audience dal torpore e conquistarsela ci sono molti trucchi infallibili. Il titolo per esempio. Cercate di essere i incuriosenti fin dalla presentazione in scaletta: “Cenni di psicologia comportamentale alla base delle prassi relazionali quotidiane” è sicuramente meno attraente di “Perché facciamo quello che facciamo”.

Infine, cercate di mantenere la promessa alla base del concetto che volete presentare: niente è più pericoloso dello sviluppo fuorviante di un argomento promettente. Restate, come dicevano le maestre di una volta, nel seminato e teneteci la vostra audience. Per vendere un concetto anche difficile possono bastare tre minuti: guardate questa presentazione TED che invita a provare qualcosa di nuovo per 30 giorni e, magari, seguite il suo consiglio provando a fare un mese di presentazioni efficaci senza usare Power Point.

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