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COLOR PROBLEMS, UN LIBRO VENUTO DAL PASSATO.

Come nel 1901 una signora americana provò a risolvere molti Color Problems.

Durante le vacanze estive si ha sempre modo di andare a recuperare qualche lettura che si era messa da parte, tenendola di scorta per giornate con più tempo a disposizione. Quest’anno la scelta è caduta su una chicca: “Color Problems”, un libro che sembrava dimenticato ma che è risorto grazie a un’operazione di crowdfunding che ha avuto molto successo.

Il libro è stato scritto nel 1901 da Emily Noyes Vanderpoel, geniale artista newyorkese che con il suo lavoro, troppo spesso trascurato dalla storia dell’arte e della grafica, ha saputo realizzare un compendio delle teorie del colore più diffuse e, soprattutto, trasformare questo studio in tavole di pregevole livello artistico, in grado in qualche modo di anticipare gli studi sul quadrato di Joseph Albers e di Malevic, nonché il concetto di pixel.

Il cuore della sua produzione, raccolta nel libro “Color Problems” in 117 tavole illustrate”, sono gli schemi in cui cerca di racchiudere l’uso del colore riscontrato negli oggetti che la circondavano nella sua vita quotidiana. Per farlo, Emily Noyes Vanderpoel ha realizzato una serie di quadrati di 10x10cm, suddivisi in 100 quadratini nei quali distribuiva i colori che decoravano i vari oggetti secondo calcoli che ancora oggi risultano ancora misteriosi, ma che tenevano in conto i rapporti fra gli spazi occupati, le interrelazioni fra i vari colori, le sfumature, la presenza di colori complementari.

Applicato a tappeti persiani, tazzine da té, merletti spagnoli, vasi greci, ceramiche assire, maioliche italiane (alcuni esempi li abbiamo messi nella gallery) questo metodo dava origine a schemi che sono essi stessi delle opere d’arte concettuale, realizzate manualmente con una grande maestria. Fra gli schemi più belli, quelli realizzati con inchiostri metallizzati che nella ristampa del libro sono stati realizzati grazie alla tecnica di stampa a sei colori.

Interessantissima anche l’introduzione, che seguendo la passione vittoriana per la classificazione si spinge a parlare del canto degli uccelli e della musica di Beethoven, sostenendo che in una splendida frase poetica che i colori non sono altro che la musica generata dalla luce.
Anche il libro in sé, però, ha una storia bellissima da raccontare: dopo la prima edizione del 1902, Color Problems non era mai più stato ristampato e le copie della prima edizione erano oggetto di vere e proprie cacce al tesoro da parte di bibliofili e appassionati di grafica.

Nel 2018 l piccola e sofisticata casa editrice Circadian Press decide, in collaborazione con la casa discografica Sacred Bones, di far partire un progetto di Fundraising sulla piattaforma Kickstarter per far rivedere la luce a questo capolavoro perduto. Il progetto è andato a buon fine, così è stato possibile ristampare alcune copie del libro a copertina rigida, riservate ai primi e più generosi finanziatori, e a un numero di copie comunque limitato con la copertina morbida e la rilegatura a filo refe.

Dovreste trovare ancora alcune copie disponibili su Amazon o sul sito della Circadian Press, se vi affrettate: chi ama i bei progetti culturali di qualità non dovrebbe lasciarselo scappare.

 

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