I social media dalla A alla B.

Oggi facciamo due chiacchiere con Massimo Salomoni, autore dell’ebook appena uscito per Sperling & Kupfer nella collana Sperling Tips: “I social Media dalla A alla B”: un libro dal titolo curioso che si presenta come un “Dizionario incompleto di un mondo in evoluzione”.
Innanzi tutto, conosciamo meglio Massimo Salomoni: riesci a descriverti in poche righe?
Ho appena festeggiato le nozze d’argento con il mondo della comunicazione: prima copy writer, poi direttore creativo di agenzia e ora titolare di Smack, studio di comunicazione che da alcuni anni si occupa anche di strategie di comunicazione sui social media. Da alcuni anni tengo un seminario sull’uso strategico dei social nella comunicazione aziendale all’Istituto Europeo di Design di Milano.

Com’è nato questo libro e a quali esigenze cerca di rispondere?
Il libro è nato dal dialogo intrattenuto con gli studenti dello IED, dagli studi e dalle ricerche effettuate per prepararle, dall’esperienza quotidiana, da una buona dose di naturale curiosità per quella che è veramente una rivoluzione nel mondo della comunicazione: siamo passati dalla comunicazione “one to all” a quella “one to each” dove la voce di ognuno è in grado di influenzare direttamente la modalità comunicativa.

Il titolo è molto originale…
Grazie, rappresenta una delle mie convinzioni, cioè che non si possa occuparsi di social media se non si è portati a socializzare. Passare dallo stato di A-social a quello di B-social. Cioè essere social, è un percorso indispensabile per le aziende.
Inoltre, si rifà a un splendida recensione che Dorothy Parker aveva fatto di uno spettacolo teatrale interpretato da una diva del cinema: “Venite a vedere Katherine Hepburn mostrare tutta la gamma delle emozioni dalla A alla B”. Insomma, il mio ebook non ha pretese di completezza.

Chi sono gli A-social, i b-social, i c-social?
Gli A-social sono quelli che ritengono i social media un demone da evitare e ne parlano come della “realtà virtuale”, i B-social sono gli entusiasti (Umberto Eco li avrebbe chiamati apocalittici e integrati). Poi ci sono i C-social. Quelli che come me ritengono che questi nuovi media siano un importantissimo strumento in grado di integrare con efficacia le strategie di comunicazion di un brand.

A chi consiglieresti la lettura di questo ebook (comodamente scaricabile da qui )
A chi pensa che facebook sia una cosa da nerd impallinati con Star Trek, a chi crede che siano una moda passeggera, a chi pensa che per gestire una strategia social basti affidarsi a un ragazzino di talento.

Infine, quale consiglio daresti a un’azienda che vuole entrare nel mondo dei social media ma non sa proprio da che parte iniziare?
Di pensare che, forse per la prima volta, ha a sua disposizione uno strumento efficace, misurabile e che consente nello stesso tempo di parlare e di ascoltare.

Un grazie per questa intervista e un grazie a Laura Weinhofer, autrice dell’illustrazione che riproduciamo e che fa parte dell’ebook, insieme ad altre degli studenti del seminario tenuto da Massimo Salomoni.

Sei interessato alla grafica?

Non perdere informazioni e opportunità preziose: ti teniamo aggiornato noi.

Menu