libri e social

Libri e social: lo schermo e lo scaffale.

Dal 10 al 1 maggio, Torino ospiterà il Salone Internazionale del Libro: abbiamo colto l’occasione per fare una riflessione sul rapporto fra i libri e social media.


Quello fra libri e social è un rapporto molto conflittuale: se con l’avento di Facebook, Twitter &c. il pubblico ha ricominciato a valutare la scrittura e la lettura (anche se soltanto di post e messaggi) a scapito delle telefonate, l’interesse degli italiani per la lettura di libri è in costante declino. E se questo rapporto difficile potesse essere risollevato proprio dai social media?

LIBRI E SOCIAL – STATUS: UN RAPPORTO DIFICILE 
Secondo i dati pubblicati dall’Istat nel dicembre 2017, solo il 40% circa degli italiani dichiara di leggere almeno un libro all’anno. Un dato in costante calo dal 2010, proprio nello stesso periodo in cui i social media conoscevano una crescita esponenziale nella loro diffusione. Inevitabile che gli editori si interroghino su come utilizzare questi concorrenti così forti, che da un lato rubano il tempo da dedicare alla lettura e dall’altro, proprio come i loto utilizzatori, sono costantemente affamati di contenuti.

LIBRI E SOCIAL: RISPETTARE LE COMMUNITY
Le community dei social media sono un’entità molto sensibile, e quando un’azienda decide di acquisirle per sfruttarne l’influenza deve farlo con i piedi di piombo. Per un caso di successo come quello di Behance, che abbiamo raccontato qui, ce ne sono altri che hanno avuto meno fortuna. Molti amanti della lettura conoscono Anobii: il social network con cui gli amanti dei libri si cambiano consigli e recensioni è stato acquistato  dalla Mondadori, che nel 2017 lo ha sottoposto a un pesante restyling grafico suscitando le ire della community che ha suggerito ai membri di spostarsi su altre piattaforme, come Goodreads.

LIBRI E SOCIAL: GIOCARE CON LA LETTERATURA
Fra le novità più interessanti emerse nel campo del rapporto fra libri e social media in Italia, bisogna segnalare il progetto TWletteratura, che dal 2012 sfrutta le potenzialità di comunicazione e interazione deii social network per proporre la lettura e la divulgazione di opere letterarie. La commmunity di twletteratura legge e commenta i libri scelti un capitolo alla volta, seguendo un calendario condiviso da tutti, su twitter o sulla app  Betwyll. Ma non è tutto: dei libri in lettura vengono stimolate parafrasi, interpretazioni, adattamenti video o grafici…e sono proprio queste caratteristiche che stanno facendo di TWletteratura un successo anche presso gli insegnanti.

LIBRI E SOCIAL: DALLA RETE AL LIBRO
Alcuni editori hanno trovato la possibilità di creare contenuti proprio grazie alla rete. E non parliamo solo ai molti instant book commissionati a youtuber di successo, come Benji e Fede, ma a avere e proprie operazioni innovative dal punto di vista letterario. Il successo di Hooked e Commaful, app che propongono ai loro lettori storie di fiction strutturate come la trascrizione di messaggi su chat e le diffondono con un abbonamento mensile, hanno creato una modalità nuova di raccontare storie che si è diffusa anche sulla stampa. Lo stesso è successo a Francesco Sole, che ha pubblicato da Mondadori tre libri, nati dai suoi videointerventi poetici su Facebook.

LIBRI E SOCIAL: PROMUOVERE ANCHE LA POESIA
Gli editori lo sanno, i libri di poesia sono la cosa più difficile da vendere. La poesia “non fa numeri, eppure… Eppure il poeta Franco Arminio, attraverso una buona campagna su instagram, è riuscito a vendere 12mila copie. Si tratta di ChiediLaStradaAglIAlberi, che scritto tutto così e con il segno dell’hashtag davanti è diventato un concorso su Instagram che ha coinvolto oltre 5000 persone, nel raccontare il loro personale rapporto con la bellezza della natura, generando un circolo virtuoso di interesse per un genere difficile come la poesia.

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