Un tuffo nella storia della tipografia: parte seconda.

Eccoci giunti alla seconda tappa del nostro viaggio attraverso i testi che hanno segnato la storia della tipografia. Concentriamo la nostra attenzione su una serie di volumi del 2011, un anno particolarmente prolifico dal punto di vista delle pubblicazioni.

1. The 3D Type Book.                                Soprannominato “il più completo showcase di caratteri 3D”, il testo è frutto del lavoro dello studio londinese di design FL@33. Il volume raccoglie più di 1.300 immagini di oltre 160 artisti e designer, di diverse epoche e stili. Nel suo mostrare la potenza espressiva degli elementi costitutivi del linguaggio, il testo è un vero e proprio tesoro di ricchezze tipografiche. Tra gli autori più noti presenti vi sono Milton Glaser, Alvin Lustig, Stefan Sagmeister, Marian Bantjes, Ji Lee, Stefan G. Bucher e Marion Bataille.

2. Scripts. Steven Heller, scrittore di design, e la designer Louise Fili sono gli autori di “Scripts: Elegant Lettering from Design’s Golden Age”, un affascinante viaggio nella storia del design e del branding dei Paesi sotto dittatura dal diciannovesimo alla metà del ventesimo secolo. Ciò che emerge dalle 350 immagini contenute nel volume è il legame che c’è tra tutte le lettere: un’unica linea che, agli occhi dell’”uomo moderno”, profondamente informatizzato e computerizzato, suona come una vittoria della calligrafia.

3. Just My Type. Pubblicato nel Regno Unito nel 2010, “Just My Type: A Book About Fonts” è un testo scritto da Simon Garfield. L’autore si diverte – e contagia chi legge – narrando aneddoti curiosi, esilaranti ed irriverenti legati ad immagini tratte dall’intera storia della tipografia. Garfield trascina il lettore in un viaggio fatto di illuminanti spiegazioni di loghi, segni e caratteri che si sono rivelati vincenti dal punto di vista della comunicazione, o soltanto in grado di incuriosire. Just My Type è una miniera inesauribile di gag, un testo che non si limita a svelare i segreti della tipografia ma strizza l’occhio alla storia ed al design.

4. Cultural Connectives. E’ un volume di straordinaria importanza storica e culturale dal momento che getta una luce sul mondo arabo. L’autrice Rana Abu Rjeily presenta la lingua araba da una prospettiva diversa: spiega infatti le differenze che esistono con il latino attraverso una famiglia di caratteri tipografici disegnati da lei stessa. L’armonia tipografica è il veicolo che consente a noi “occidentali” di entrare in empatia con la lingua araba e la sua grande cultura.

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