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Colori di stampa: Cromorama, un libro cromaticamente perfetto

Sapete che i colori hanno un significato? E inconsciamente i nostri occhi attribuiscono delle sensazioni e delle emozioni a ciascun colore? Oggi vedremo alcuni spunti sui colori di stampa che un massimo esperto come Riccardo Falcinelli ci ha messo a disposizione con il suo libro: CROMORAMA

Riccardo Falcinelli, grafico e Art director di fama e talento, ha firmato un libro godibilissimo, indispensabile per chi si occupa di grafica a livello professionale.

Utilissimo per gli studenti che vogliono iniziare ad affrontare professionalmente un aspetto importante della comunicazione nella nostra società.

Altrettanto utile per i curiosi che scopriranno, è il caso di dirlo, un arcobaleno di aneddoti divertenti e interessanti.

Oggi vi diamo quattro motivi per leggere CROMORAMA.

CROMORAMA ogni colore ha la sua storia

Le matite sono diventate gialle perché la vernice copriva le imperfezioni del legno che ricopriva la mina, ma ora questo colore identifica talmente bene il prodotto che quelle verdi, anche se identiche, vengono percepite come qualitativamente inferiore.

Il manto della madonna, nei quadri, è diventato azzurro solo durante il rinascimento, perché i committenti volevano mostrare di potersi permettere il costoso colore ottenuto dalla macinatura dei lapislazzuli.

Perfino le carote sono state progettate dai coltivatori con una serie di incroci perché il loro colore rendesse omaggio alla casata degli Orange.

Nel libro di Falcinelli, i colori diventano protagonisti di una storia, anzi di tante storie intrecciate fra loro in modo appassionante.

CROMORAMA il tessuto del colore

Ormai siamo abituati a considerare il colore come una tinta uniforme che, una volta stesa su di una superficie, la rende, appunto, gialla, rossa o verde.

Le pagine di Cromorama ci aiutano invece a scoprire, o riscoprire, come i colori di stampa abbiano una personalità multiforme, mai uguale a sé stessa, in natura come nelle opere d’arte.

E non solo nei quadri classici: perfino le Brillo Box di Andy Warhol, a guardarle bene sono una diversa dall’altra, e nei lavori di illustrazione più attuali queste “texture” di colore vengono inserite appositamente per dare un a maggiore impressione di verità o per creare un effetto di spaesamento poetico.

CROMORAMA il cielo (non è) sempre più blu

Nel suo Cromorama, Falcinelli fornisce, con un tono divulgativo gustoso ma informatissimo, alcune nozioni scientifiche  che si applicano perfettamente al tema trattato.

Ci spiega, per esempio, che il cielo non è azzurro, ma incolore, e comunque non “azzurro pennarello”, per intenderci.

Questo colore è solo una convenzione, e recentemente lo abbiamo scoperto tutti incantandoci di fronte ai toni arancio, rossi e rosa di un tramonto che ha incantato tutti i social.

Tinte da maschi e tinte da femmine

Al di là dei consueti esempi di rosa e azzurro, colori in base ai quali si inizia già a delineare un progetto identitario e un modello di consumo fin dalla prima infanzia, anche i prodotti di design hanno nel colore una precisa identificazione di genere.

Nel libro Cromorama è descritto un esperimento di psicologia della percezione legata al design industriale di una nota casa di elettrodomestici, che ha colorato come un virile trapano verde scuro un frullatore a immersione, e ha dato delicati colori bianchi e azzurri a un trapano.

Vi invitiamo a leggere il libro per scoprire i risultati di questo studio.

 

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