Preparazione del file – parte 1.

Prima dell’avvento delle tecnologie digitali, la realizzazione grafica era un procedimento manuale, ottenuto attraverso una metodologia artigianale: la composizione tipografica, che richiedeva da parte di grafici e creativi, profonda conoscenza anche delle tecniche di stampa, dovendo necessariamente confrontarsi con i limiti tecnici e le problematiche operative. Oggi è possibile invece realizzare prodotti di alta qualità sia per quanto riguarda la stampa che la corrispondenza cromatica, utilizzando applicativi apparentemente alla portata di tutti, ma che, se utilizzati in modo inconsapevole, possono portare risultati limitati rispetto alle potenzialità creative dell’utente.
Lo scopo di questi brevi articoli è quello di suggerire piccoli “trucchi” (tips & tricks, secondo una consolidata formula anglosassone) come contributo alla realizzazione di stampa di qualità.

1. Verifica sul sito 4graph le caratteristiche del prodotto da realizzare
Prima di realizzare gli esecutivi di stampa, verifica sul sito se il progetto grafico ha i requisiti giusti in termini di formato, carta, piegature, ecc.
Nel caso di esigenze di lavorazioni specifiche, come la stampa di colori Spot o di formati speciali fuori gli standard, il servizio di assistenza sarà in grado di suggerirti il modo più semplice ed economico di procedere.

2. Verifica del lavoro prima della stampa esecutiva
Prima di inviare in stampa esecutiva il vostro lavoro, è necessario una verifica attenta sia dei contenuti (controllo dei testi ed eliminazione di eventuali refusi, ecc.) che un controllo di formato e colori.
Ovviamente la stampa di bozze può assolvere egregiamente al controllo dei testi, ma per quanto riguarda la corrispondenza cromatica, è necessario fare attenzione ad utilizzare una stampante in grado di simulare con un minimo di precisione la stampa offset (per la stampa in digitale, in realtà il discorso è addirittura più complesso). L’utilizzo di stampanti laser a colori, munite di un profilo colore standard possono avvicinarsi ad una corrispondenza ottimale, naturalmente stampando lo stesso file che si intende inviare in produzione.

3. Verifica delle abbondanze e dei segni di taglio
Verificate sempre di spostare gli elementi grafici disposti a taglio del formato pagina prescelto  di qualche millimetro verso l’esterno, in modo da consentire il taglio della pagina senza fastidiosi rifili non stampati. In presenza di testi o marchi, evitare di posizionare gli elementi a filo pagina per l’opposto motivo.
Anche se tutti i principali programmi di grafica consentono di inserire le abbondanze di pagina anche successivamente alla creazione del documento, si consiglia di utilizzarle dal principio, in modo da visualizzare tempestivamente eventuali problemi e criticità progettuali.

4. Scegliere immagini ad alta risoluzione
Che si tratti di immagini provenienti da uno scanner, da una fotocamera digitale o realizzate direttamente in programmi come Adobe Photoshop, i pixel sono gli elementi costitutivi di qualuque immagine bitmap. Oggi la stampa di qualità professionale  è superiore in termini di risoluzione rispetto alle immagini adatte ad un utilizzo web o comunque visualizzate solo sul monitor del computer.
In realtà da qualche anno la realizzazione di monitor con risoluzione simile a quella della carta stampata stanno rapidamente eliminando questa differenza (ad esempio i nuovi schermi dei Tablet e degli smart phone).
Per cui la domanda è: qual’è la risoluzione giusta? Il dibattito è nato fin dagli albori della grafica digitale, dove nel tempo si è affermato uno standard empirico di 300 pixel / pollice (ppi).
La maggior parte degli esperti del settore concordano sul fatto che 225 ppi siano sufficienti per la maggior parte dei lavori di stampa e, in particolare, per la stampa di immagini con pochi dettagli, probabilmente si potrebbe utilizzare una risoluzione ancora inferiore. Se un tempo la differenza risultava significativa in relazione alla macchina da stampa da utilizzare, oggi nella maggior parte dei casi il problema è ormai superato dalla maggiore risoluzione ottenuta da qualunque dispositivo digitale.
La cosa importante da considerare è che la risoluzione si riferisce in assoluto al numero di pixel utilizzati.
Pertanto, se si importa in un documento un’immagine, ad esempio con una risoluzione di 72 pixel e la si scala al 50% delle sue dimensioni effettive, in realtà si sta utilizzando lo stesso numero di pixel per coprire un’area più piccola, trasformando la risoluzione effettiva al doppio: 144 ppi.
Al contrario, se si ingrandisce l’immagine, si riduce la risoluzione effettiva. In conclusione, un’immagine è utilizzabile a prescindere dalla sua risoluzione, regolando esclusivamente il rapporto dimensioni/numero di pixel.

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